venerdì 1 aprile 2016

Madonna del Broseto (Calepio)

L'edificio è situato alla sommità di un piccolo colle detto Broseto o Ambroseto. Una descrizione ne viene data da P. Donato Calvi (1634) nelle sue "Effemeridi" "... pur chiesa matrice capo di Pieve.. et nel distretti suo veggonsi quattro Oratrij molto ben tenuti, il primo antichissimo, benchè modernatamente ristorato, dedicato alla Presentazione della Maria Vergine, che già era tempio profano a tutti li Dei dedicato... questo sopra piccol colle riposto, sotto cui scaturisce un fonte agli infermi fià molto profittevole...". Achille Mauzio sostiene che in origine la costruzione doveva essere un tempio sacro a tutti gli dei, deduzione derivata dalle parole scolpite su di una lastra di marmo bainco rinvenuta nei dintorni dell'edificio: "PANTHEO/IUVENTI HERMA ET PHILTATE - V.S.L.M.". Sempre correlata a quest'iscrizione e particolarmente interessante è la descrizione del luogo resa dal professor D.G. Zmbetti che, sulla base del Dizionario di Fra Ambrogio da Calepio, riferisce il terminte Pantheo a Pantheon e cioè Dio supremo, divinità identificata nel caso specifico in Bacco, essendo Calepio la terra del buon vino.

Testo: Infonografia adiacente alla chiesa.
Foto: Davide Modina


Pieve di Calepio

 Attorno al secolo VIII, con l'aumentare nei pagi del numero di fedeli alla religione Cristiana, la Cattedrale del Vescovo cessò di essere la sola chiesa battesimale per il contado. Iniziarono a sorgere numerose chiese rurali dette dapprima battesimali e succesivamente plebane o pievi. Le pievi, generalmente intitolate a San Giovanni Battista (Telgate, Dossena, Clusone) e a San Lorenzo Martire (Ghisalba, Mologno di Casazza e Calepio), assunsero crescente importanza per la vastità del territorio controllato. In esse si svolgevano la celebrazione Eucaristica, la predicazione solenne, la sepoltura dei morti ed era amministrato il battesimo. L'attuale chiesa di San Lorenzo fu costruita tra il XV e il XVI secolo. La facciata è caratterizzata dal consueto profilo a capanna con rosone centrale, mentre l'interno segue lo schema dello stle gotico lombardo tre-quattrocentesco. La pieve comprende tre cappelle a pianta rettangolare e copertura con volta a botte. La navata è scandita in campate da quattro archi trasversali ad ogiva impostati su bassi piedritti. La copertura è costituita da travi a vista con travelle di cotto. L'opera fu portata a termine con le decorazione nel 1555. Successive aggiunte furono il campanile completata nel 1596 a seguito di un decreto di San Carlo Borromeo (1575) e il nuovo presbiterio con relativa abside completato presumibilmente nei primi decenni del XVII secolo.  Il battistero è impreziosito da una tela di Francesco Cavagna, figlio del più celebre Gian Paolo. Nel 1692 l'allora arciprete Giovan Francesco Valle fu autorizato dal vescovo Giustiniani ad erigere la Cappella di San Maurizio in memoria di quella dedicata al martire nei piani più bassi del castello. Negli stessi anni fu portata da Bergamo la pala posta sopra all'altare, mentre le pregevoli decorazioni sono da attribuire presumibilmente ai fratelli Galliari di Adorno, impareggiabili maestri del Settecento.
Testo: infonografia nei pressi della Pieve
Foto: Davide Modina
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domenica 13 marzo 2016

Chiesa "Madonna della Neve" (Tagliuno)

Dopo le basiliche costantiniane in Roma, al tempo di Papa Liberio fu costruita sul colle Esquilino la prima chiesa dedicata alla Madonna, rifatta un secolo dopo da Sisto III (432-440) a ricordo del Concilio di Efeso che, proclamando la natura divina di Cristo, riconosceva la Vergine Maria "Madre di Dio". La basilica detta all'inizio liberiana S. Maria ad nives, viene poi denominata S. Maria Maggiore. La nobile famiglia Marenzi, dedicando alla Madonna l'oratorio familiare, volle ricordare qui l'illustre basilica romana. Sorta questa chiesa verso l'anno 1630, data segnata sulla campana assieme al nome di Teseo Marenzi, rimase privata fino a poco tempo fa, quando gli ultimi acquirenti del palazzo già Colleoni, ne fece dono alla parrocchia. Negli ultimi tempi, minacciando rovina, alcuni volontari si impegnarono ad effettuare le necessarie riparazioni. Ultimati i lavori, in attesa dell'inaugurazione ufficiale, la chiesa veniva riaperta per la benedizione degli ulivi la domenica delle palme del 1983. Ha un unico altare con bella tela di anonimo del seicento: la Madonna in gloria con Bambino e ai piedi la sagoma della basilica romana, ha ai lati i santi Francesco e Antonio. Buona anche la piccola tela seicentesca con Madonna e Bambino, sul lato. Bella pianeta antica in damasco - oro a rilievo. Alcune buone tovaglie e camice con pizzo a filet. Particolarmente apprezzate e perciò singolarmente inventariate anche le targhe moderne della Via Crucis dell'artista locale Nicola Seghezzi.



testo: http://www.parrocchiaditagliuno.it/styled/styled-3/styled-27/index.html
Foto: Davide Modina

Vedute di Tagliuno





Foto di Davide Modina, tutti i diritti appartengono all'autore.

giovedì 10 marzo 2016

Castello di Tagliuno



Il castello di Tagliuno venne costruito su un terrazzo naturale lungo il fiume Oglio, poco a sud del nucleo storico. L’edificio, edificato probabilmente nel XIV secolo e sviluppato in altezza su tre piani, presenta una massiccia base a scarpa e gli avanzi di una torre, crollata verso la fine del XIX secolo. La struttura originaria è stata però profondamente alterata da interventi che si sono susseguiti nel corso del tempo; in particolare, tra il XVI e il XVII secolo, al corpo di fabbrica medievale venne addossato ortogonalmente un edificio con porticato e loggia e l’intero complesso venne destinato a funzioni rurali.


testo: http://www.ecomuseovalcalepiobassosebino.it/Patrimonio5.htm
foto: Davide Modina

Cippo confinario (Tagliuno)

Cippo confinario visto da Est
Il cippo si trova attualmente a lato della SP 91, in corrispondeza del confine tra i comuni di Castelli Calepio e Grumello del Monte, Dopo l'ultimo restauro è stato spostato più lontano dalla strada, rispetto alla sua posizione originaria, che è stata segnalata da un incisione a terra. Il cippo, chiamata famigliarmente la Croce, serviva a delimitare il confine Ovest del contado di Calepio, lungo quella che anche all'epoca era un importante strada di collegamento tra Bergamo. il Lago d'Iseo e Brescia.














Cippo visto da Ovest





Incisioni a terra fatte in occasione dell'ultimo restauro