Leggiamo negli atti della visita di S. Carlo: "L'oratorio di S. Rocco ha due altari. Qui non si celebra. Non ha redditi né oneri. Tolto l'altare, sia chiuso entro tre giorni". E' una storia che si ripete per il cattivo stato in cui si trovano chiese come questa. Si tratta di chiesa pubblica fatta dalla popolazione come invocazione di protezione al santo in tempo di calamità. Negli affreschi già del millequattrocento e soprattutto del millecinquecento (vedi S. Salvatore) spesso troviamo la figura di S. Rocco accanto a quella di S. Sebastiano contro la peste, assai frequente in quei secoli.
Dove fosse esattamente non ci è dato sapere. Si dice solo che stava dopo il ponte della Valle sulla strada del Porto. E dalla popolazione fu riparata quella come la seguente, che veniva rifatta, circa alla metà dell'ottocento, spostandola verso il ponte per dar luogo al nuovo tratto della strada per Calepio. Nel "libro dei legati in folio Oratorio S. Rocco" della fabbriceria troviamo: "Questo oratorio venne eretto in occasione del morbo del colera nell'anno 1838, fatta allora la devozione di erigerlo con elemosine private; ed attualmente, 1851, i lavori sono quasi arrivati a compimento per ciò che si aspetta a fabbrica".
Costruita su disegno dell'ingegnere Cancelli su suo terreno (senza passaggio di proprietà del fondo) si compiva il lavoro nel 1852, com'era scritto sul pavimento presso l'entrata. La singolare forma veniva apprezzata anche dall'ingegnere architetto Luigi Angelini nella sua raccolta di disegni (1926). Nell'ancona dell'altare sopra la tela di S. Rocco dell'ottocento, nella lunetta c'è un affresco con Madonna e Bambino al seno (fine '500), tagliato dalla chiesa precedente e qui inserito. Al lato sinistro l'adorazione dei Magi, bella tela del cinquecento, con colori fortemente ossidati. A destra la tela del Ceresa con la Madonna del Suffragio. Buona cassapanca dietro l'altare di marmo, e antico armadio con arredi in sagrestia. La statua di S. Rocco fu eseguita nel 1895 dallo scultore Bettinelli di S. Andrea in Bergamo su bozzetto dell'accademia Carrara.
Testo da:http://www.parrocchiaditagliuno.it/styled/styled-3/styled-26/index.html
Foto: Davide Modina
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