giovedì 3 marzo 2016

Chiesa Parrocchiale SS. Pietro e Paolo in Tagliuno


 La prima parrocchiale di Tagliuno fu un’antica chiesa dedicata a San Pietro e solo nel XVII secolo si costruì una nuova chiesa sull’area di un antico oratorio dedicato a San Lorenzo che da tempo fungeva da parrocchiale. La nuova chiesa fu consacrata il 6 maggio 1828 dal vescovo di Pavia, Luigi Tosi, che le trasferiva il titolo di San Pietro apostolo (Pagnoni 1992). 

Al suo interno opere di numerosi artisti tra cui Giovan Battista Moroni (Madonna con Bambino), Francesco Capella (l'Immacolata), Giovan Battista Caniana creatore del pulpito in legno, Carlo Innocenzo Carloni e Giovanni Antonio Sanz, autore della statua della Madonna delle Vigne. La decorazione a stucco dell'interno è opera di Muzio Camuzio.

Il campanile è senz'altro uno dei più belli e originali della diocesi. Il tempietto ottagonale che lo sormonta in stile bramantesco, le sue linee svelte, le armoniche proporzioni e gli ornamenti rivelano il genio non comune dell'architetto di cui spiace non si è tramandato il nome. Venne elevato tra il 1879 e il 1892, su probabile antecedente torrazzo, in pietra arenaria del luogo, cavata al Corno.

Il sagrato è opera settecentesca dei Sanz di Bergamo, la balaustra esterna, posta in origine in simmetria con la chiesa e di più piccole dimensioni, formava ad ovest sulla strada un ampio angolo. Sui pilastri che delimitavano i passaggi, in pietra arenaria, si innalzano eleganti vasi con fiori, frutti e fiaccole, e le statue di S. Pietro e S. Paolo verso il centro, in ceppo gentile di Brembate. Più volte spostata per esigenze stradali, a causa degli asfalti prima, e della creazione dei marciapiedi poi, tutta la base finiva per essere sotterrata e le intemperie fecero il resto per renderla irriconoscibile. Nel 1992 si dava inizio ai lavori si rimozione e riparazione. La ditta I.D.M. di Sarnico sostituiva, nell'esatta forma della precedente, tutta la parte in arenaria, mentre la ditta Arco di Bergamo ripristinava e consolidava i vasi e le statue. In seguito anche il sagrato veniva sistemato a parco e giardino, e tenuto sgombro dalle macchine, che poterono trovare sosta nel parcheggio parrocchiale.

Per una descrizione più accurata si rimanda al sito della parrocchia di Tagliuno

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