giovedì 3 marzo 2016

Chiesa di San Salvatore (Tagliuno)

La chiesetta viene citata per la prima volta nella visita di S. Carlo Borromeo del 1575: “L’oratorio di S. Salvatore, campestre, ha un unico altare non più decoroso. Ha un reddito di venti soldi, senza oneri, che percepisce il rettore; non vi si celebra; tolto l’altare, sia chiusa entro tre giorni.”

È la più antica del luogo, servì sia come luogo di culto, sia da lazzaretto in epoche di epidemie: durante il colera della seconda metà dell’ottocento e nel 1911, come risulta da una lettera del sindaco che la requisisce. Tale uso spiegherebbe gli intonaci sbiancati che coprirono gli affreschi alle pareti, tornati ora alla luce. La data del rifacimento col prolungamento ad est e l'innalzamento totale potrebbe essere quella segnata sull'affresco di S. Fermo: 1644. Nell'altro affresco è raffigurato S. Carlo; il Crocifisso, che stava su pseudo architrave ligneo all'ingresso del presbiterio, ha sostituito la tela irrecuperabile della Trasfigurazione del Marenzi, del seicento
Nel 1979 iniziarono i lavori di restauro e, con il rifacimento  del pavimento, si sono messe in evidenza le fondamenta della chiesa romanica e i resti di un edificio precedente, forse un tempietto romano visto che siamo sulla direzione della strada romana Telgate-lago.

All’interno sono stati riportati alla luce affreschi di varia epoca. All’esterno, sotto la finestra, a sinistra della facciata, si è trovata una tomba in pietra risalente all’epoca più antica della costruzione: quella preromanica. Attualmente la chiesetta romanica viene aperta in occasione della Sagra di san Fermo, raffigurato su un affresco interno datato 1644, il 9 agosto.


Fonti
Foto:
Davide Modina

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