mercoledì 9 marzo 2016

Filanda di Calepio

La filanda è situata in località Porto, su di un'area in cui nel Catasto Lombardo Veneto del 1853 è documentata la presenza di un mulino da grano funzionante ad acqua.
Nel 1873 la cessione dell'area alla ditta "Hoffmann Weber & Co" di Basilea determina la demolizione del vecchio mulino per far spazio alla costruzione della filanda. L'attività della ditta Hoffmann prosegue sino al 1887, anno in cui Erminio Neushafer alla guida dell'opifiicio darà inizio ad importanti opere di ampliamento trasformando la filanda di Calepio in una delle più grandi dellla zona e tra le prime dieci della provincia di Bergamo con cinquecento operai e tre caldaie a vapore in dotazione. Nel 1917 la filanda viene ceduta alla Società Elettrica Bresciana e, negli anni successivi, l'immobile cambia pù volte proprietà e destinazione d'uso. La filanda rappresenta un notevole esempio di architettura industriale di fine Ottocento. Interessanti i due corpi di scala interni ancora in discreto stato di conservazione di cui uno appartiene alla filanda originaria ed il secondo posteriore alle opere di ampliamento. Le pedate dei gradini, realizzate in pietra arenaria, testimoniano con la loro forma resa concava dai passi degli operai i lunghi decenni di storia dell'azienda.

La filanda, in primo piano. Sullo sfondo il Castello di Calepio


Manfredi L., Ricerca storica sulla filanda di Calepio, Bergamo

Testo: infonografia adiacente all'edificio

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